lunedì 13 gennaio 2014

ANCORA SUI CANCELLI A FRASASSI...

A seguito della recente "Pinara" (alluvione nel territorio di Genga), come ormai si sa, le acque del Sentino hanno decisamente cambiato i connotati alla Gola di Frasassi. Tra le varie modifiche, sono rispuntate alcune grotticelle di cui si era del tutto persa la memoria in quanto finora ostruite dai terrapieni riportati durante la costruzione e i progressivi ampliamenti della sede stradale; tra queste, un nuovo ingresso della Grotta del Fiume, il "quarto", che seguendo la linea tracciata da Mario Marchetti nel 1950 dovremmo chiamare "Ingresso D": l'Ingresso A è infatti l'entrata tradizionale, da tempo chiusa da un cancello e sita in zona di tutela integrale ipogea, l'Ingresso B è quello oggi abitualmente utilizzato e l'Ingresso C (posteriore al linkato testo di Marchetti) è il pozzo di Sala della Croce, aperto per errore durante un ampliamento della sede stradale negli anni Sessanta. In realtà, a giustificare il virgolettato "quarto" di cui sopra, sono a tutti gli effetti "ingressi della Grotta del Fiume" l'imbocco naturale della Grotta Grande del Vento e la sottostante galleria artificiale, la Grotta Sulfurea, i 3-4 ingressi (di cui 1-2 di recente accidentale apertura) della Grotta Bella -che secondo la mitologia speleologica frasassiana comunica con la Grotta del Fiume ma nessuno conosce esattamente il percorso della congiunzione e non c'è nessun rilievo noto ai più che descriva tale passaggio (un discorso magari da approfondire nei commenti)- e altri accessi occultati durante l'ultima glaciazione, che attendono nell'ombra. Ma al di là di questa carrellata catastale/toponomastica veniamo al punto: il (ri)comparso Ingresso D si apre qualche metro a Ovest dell'Ingresso B, poco sopra il pelo dell'acqua, sulla stessa faglia della Caverna del Granchio postagli frontalmente. Ha due aperture sovrapposte aventi ognuna una morfologia caratteristica a doppia ogiva le quali danno accesso a una galleria che entro una decina di metri si ricollega a quello che prima dell'11-12 novembre scorso era un noto e scomodo passaggio e dopo la "ripulita" naturale operata dal Sentino è un'agevole galleria che qualche metro dopo l'Ingresso B si sviluppa perpendicolarmente al corridoio principale che accede alla Sala della Croce e conduce nelle zone poste sotto tutela, "by-passando" il grande e orribilmente inutile cancello tuttora aperto e sempre più arrugginito, a ulteriore riprova che una progettazione più oculata e consapevole avrebbe potuto evitare lo sperpero di un bel po' di soldini posizionando il cancello qualche metro dopo, dove la sezione della galleria si restringe e quindi l'impatto sarebbe stato decisamente minore. Resta sempre una domanda, ormai retorica, cui rispondere: a cosa servono questi deliberatamente ridicoli cancelli?! E da qualche tempo pure lo spunto per una piccola-grande riflessione sulla forza dell'acqua e della natura nei confronti di noi piccoli uomini...

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