Recentemente nelle grotte più blasonate di Frasassi sono comparsi dei cancelli, funzionali, da quanto riportato in questo sito, alla tutela della chirotterofauna, che come ben si sa a Frasassi è stata sempre piuttosto folta e questo nonostante la frequentazione secolare delle cavità da parte di speleologi e varie altre categorie di "curiosi delle grotte". Eccoli qua!
Grotta della Beata Vergine di Frasassi: un luogo di culto per millenni - ne sono testimonianza le antiche sepolture e i vari reperti rinvenuti dal prof. Rellini e da tanti altri ricercatori tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, per non parlare della famigerata Venere di Frasassi; è stata la sede del monastero femminile di S. Maria Infra Saxa e nell'Ottocento, per volere di papa Leone XII, vi venne eretto il famoso tempietto del Valadier. La grotta è da sempre anche il paradiso di quei "nottoloni" tanto cari al Procaccini Ricci già ai primi dell'Ottocento e a "que' montanari" da egli stesso citati che ne utilizzavano il guano come concime: quegli stessi chirotteri che ora "tuteliamo" con quanto riportato qui sotto:
... un bel cancello aperto, posto a severa guardia della ripida salita che conduce al Camminamento del Cane!
Grotta di Mezzogiorno: d'accordo, il cancello precedente era arrugginito. Questo invece è utilissimo: se anche fosse chiuso da un lucchetto, chiunque potrebbe oltrepassarlo sfruttando l'evidente finestrella per il passaggio dei pipistrelli. E allora cosa si vuol tutelare?!?
Il complesso carsico Mezzogiorno-Frasassi -di cui i sopracitati sono i due ingressi praticabili- e la sua chirotterofauna svernante devono subire ogni anno un'inaspettata fonte di calore esterna dovuta ai fuochi del presepe vivente, una tradizione locale che a quanto pare (da fonti orali "ufficiali") non è possibile modificare: abbiamo da poco superato appena la trentesima edizione, come a dire che la Grotta Grande del Vento è più tradizionale!
Grotta del Vernino: un'altra grande classica, nota da sempre, anche per la caratteristica forma del suo ingresso...
... che oggi ricorda piuttosto una prigione!
La Grotta del Vernino è tutelata integralmente solo per quanto riguarda il suo livello superiore, di solito sconosciuto ai più e difficilmente raggiungibile da un semplice escursionista; perdipiù l'intera grotta ha perso interesse speleologico esplorativo da decenni e non vi sono mai state orde di speleologi a farne visita: che senso ha "chiudere" l'intera grotta?
Grotta del Fiume - Sala della Croce: questo cancello evita (o almeno dovrebbe) l'accesso a una parte di grotta posta sotto il vincolo di tutela integrale, esplorata già nel 1948 e che, a meno di clamorose sviste, ha perso interesse esplorativo già dal 1971 quando venne scoperta la prosecuzione principale della grotta.
Il cancello della Grotta del Fiume ha dovuto per forza di cose essere assemblato sul posto (l'entrata è ovviamente troppo piccola per farvelo passare tutto intero!). Ne sono testimonianza il disco di mola e l'elettrodo da saldatura ritrovati nei pressi del cancello stesso. Il rumoroso lavoro svolto all'interno della grotta non avrà forse disturbato qualche pipistrello? Da notare inoltre che in pochissimo tempo il cancello ha iniziato a ossidarsi e formare un piccolo rivoletto di ruggine sotto di sé.
Un altro intervento propone la rimozione della storica (quanto arrugginita) scala metallica posizionata nel 1955 presso l'entrata della Grotta dell'Infinito, ma non è stato ancora effettuato.
È giustissimo tutelare la chirotterofauna e il carsismo, ma ancor meglio sarebbe farlo come si deve, con interventi seri e non deliberatamente ridicoli.
La blasonatissima Grotta Grande del Vento, con la scusa di esser stata "sacrificata" al turismo da quasi quarant'anni (ci vuole coraggio soltanto a pensarla, una cosa del genere), è divenuta sede piuttosto abituale, nell'ordine, di registrazioni di video musicali, concerti, spettacoli teatrali "itineranti", celebrazioni e commemorazioni, premiazioni e chi più ne ha più ne metta... siamo davvero sicuri che tutto ciò "faccia bene" a quelle stesse grotte che ci proponiamo di tutelare?
E tornando ai cancelli: per stessa ammissione delle stesse fonti orali "ufficiali" di cui sopra, essi sono in tre casi facilmente scavalcabili, mentre il quarto è comunque oltrepassabile tramite apposito largo passaggio per i pipistrelli: questo per "tranquillizzare" noi speleologi, ormai quasi gli unici frequentatori delle grotte della zona. Senza contare che ogni cancello è comunque aperto. E allora... a cosa servono?!
Sembra che per la messa in opera di tali inutili scempi siano stati stanziati almeno 20.000 euro dall'Unione Europea: non può sempre essere "l'Europa che ce lo chiede", se qualcosa è inutile va segnalato, altrimenti non dobbiamo lamentarci della situazione di crisi economica in cui ci troviamo. E oltretutto, sembra che da quando è iniziato il monitoraggio della chirotterofauna di Frasassi essa non abbia subito significative variazioni di popolamento dovute alla frequentazione delle grotte da parte degli speleologi.
Per concludere, ecco la fine che ogni cancello farà, ma non a causa di speleovandali, bensì solo grazie alla corrosione e al tempo:
... un esempio di ex-cancello, inutile e "lasciato a sé stesso" alla Grotta della Ferrovia... non dovrebbe essere il caso di asportare ormai tutta questa ruggine che non può che inquinare?
Grotta della Beata Vergine di Frasassi: un luogo di culto per millenni - ne sono testimonianza le antiche sepolture e i vari reperti rinvenuti dal prof. Rellini e da tanti altri ricercatori tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, per non parlare della famigerata Venere di Frasassi; è stata la sede del monastero femminile di S. Maria Infra Saxa e nell'Ottocento, per volere di papa Leone XII, vi venne eretto il famoso tempietto del Valadier. La grotta è da sempre anche il paradiso di quei "nottoloni" tanto cari al Procaccini Ricci già ai primi dell'Ottocento e a "que' montanari" da egli stesso citati che ne utilizzavano il guano come concime: quegli stessi chirotteri che ora "tuteliamo" con quanto riportato qui sotto:
... un bel cancello aperto, posto a severa guardia della ripida salita che conduce al Camminamento del Cane!
Grotta di Mezzogiorno: d'accordo, il cancello precedente era arrugginito. Questo invece è utilissimo: se anche fosse chiuso da un lucchetto, chiunque potrebbe oltrepassarlo sfruttando l'evidente finestrella per il passaggio dei pipistrelli. E allora cosa si vuol tutelare?!?
Il complesso carsico Mezzogiorno-Frasassi -di cui i sopracitati sono i due ingressi praticabili- e la sua chirotterofauna svernante devono subire ogni anno un'inaspettata fonte di calore esterna dovuta ai fuochi del presepe vivente, una tradizione locale che a quanto pare (da fonti orali "ufficiali") non è possibile modificare: abbiamo da poco superato appena la trentesima edizione, come a dire che la Grotta Grande del Vento è più tradizionale!
Grotta del Vernino: un'altra grande classica, nota da sempre, anche per la caratteristica forma del suo ingresso...
... che oggi ricorda piuttosto una prigione!
La Grotta del Vernino è tutelata integralmente solo per quanto riguarda il suo livello superiore, di solito sconosciuto ai più e difficilmente raggiungibile da un semplice escursionista; perdipiù l'intera grotta ha perso interesse speleologico esplorativo da decenni e non vi sono mai state orde di speleologi a farne visita: che senso ha "chiudere" l'intera grotta?
Grotta del Fiume - Sala della Croce: questo cancello evita (o almeno dovrebbe) l'accesso a una parte di grotta posta sotto il vincolo di tutela integrale, esplorata già nel 1948 e che, a meno di clamorose sviste, ha perso interesse esplorativo già dal 1971 quando venne scoperta la prosecuzione principale della grotta.
Il cancello della Grotta del Fiume ha dovuto per forza di cose essere assemblato sul posto (l'entrata è ovviamente troppo piccola per farvelo passare tutto intero!). Ne sono testimonianza il disco di mola e l'elettrodo da saldatura ritrovati nei pressi del cancello stesso. Il rumoroso lavoro svolto all'interno della grotta non avrà forse disturbato qualche pipistrello? Da notare inoltre che in pochissimo tempo il cancello ha iniziato a ossidarsi e formare un piccolo rivoletto di ruggine sotto di sé.
Un altro intervento propone la rimozione della storica (quanto arrugginita) scala metallica posizionata nel 1955 presso l'entrata della Grotta dell'Infinito, ma non è stato ancora effettuato.
È giustissimo tutelare la chirotterofauna e il carsismo, ma ancor meglio sarebbe farlo come si deve, con interventi seri e non deliberatamente ridicoli.
La blasonatissima Grotta Grande del Vento, con la scusa di esser stata "sacrificata" al turismo da quasi quarant'anni (ci vuole coraggio soltanto a pensarla, una cosa del genere), è divenuta sede piuttosto abituale, nell'ordine, di registrazioni di video musicali, concerti, spettacoli teatrali "itineranti", celebrazioni e commemorazioni, premiazioni e chi più ne ha più ne metta... siamo davvero sicuri che tutto ciò "faccia bene" a quelle stesse grotte che ci proponiamo di tutelare?
E tornando ai cancelli: per stessa ammissione delle stesse fonti orali "ufficiali" di cui sopra, essi sono in tre casi facilmente scavalcabili, mentre il quarto è comunque oltrepassabile tramite apposito largo passaggio per i pipistrelli: questo per "tranquillizzare" noi speleologi, ormai quasi gli unici frequentatori delle grotte della zona. Senza contare che ogni cancello è comunque aperto. E allora... a cosa servono?!
Sembra che per la messa in opera di tali inutili scempi siano stati stanziati almeno 20.000 euro dall'Unione Europea: non può sempre essere "l'Europa che ce lo chiede", se qualcosa è inutile va segnalato, altrimenti non dobbiamo lamentarci della situazione di crisi economica in cui ci troviamo. E oltretutto, sembra che da quando è iniziato il monitoraggio della chirotterofauna di Frasassi essa non abbia subito significative variazioni di popolamento dovute alla frequentazione delle grotte da parte degli speleologi.
Per concludere, ecco la fine che ogni cancello farà, ma non a causa di speleovandali, bensì solo grazie alla corrosione e al tempo:
... un esempio di ex-cancello, inutile e "lasciato a sé stesso" alla Grotta della Ferrovia... non dovrebbe essere il caso di asportare ormai tutta questa ruggine che non può che inquinare?
2 commenti:
Sull'argomento segnalo che il vecchio cancello della Grotta del Mezzogiorno si trova ad arrugginire nel dirupo antistante l'ingresso della cavità. Evidentemente i professionisti che si sono occupati della sostituzione dell'inferriata hanno pensato bene di risparmiare un po'di fatica semplicemente gettando il manufatto alle ortiche.
Di ciò ho alcune fotografie.
Notizierò di quanto sopra chi di competenza.
Il cancello deve essere rimosso dal bosco, i responsabili individuati e sanzionati.
Benone!!! Non avevo mai guardato nel dirupo, ma del resto un comportamento del genere non era poi così imprevedibile da parte di certa gente... e pensare che tutto ciò è solo la punta di un iceberg. Che si facciano avanti e si giustifichino, se ancora ne hanno il coraggio!! Naturalisti??
Posta un commento