Quattrassi all'ingresso, appena arrivati
23-24-25 settembre 2011
Il venerdì mattina con molta calma partiamo da Jesi io e Quattrassi e tra le 12:30 e le 16:30 svuotiamo i primi due sifoni: per il primo impieghiamo oltre 1:40 ore, per il secondo quasi due ore (secondo Massimo si impiegavano 1:15 ore!). Nel resto del pomeriggio andiamo a verificare un paio di volte che il Marbach funzioni, quindi scendiamo a cena con gli altri che nel frattempo stanno man mano arrivando.
Il giorno dopo la sorpresa è che il secondo bastardo sifone si è disinnescato ma ne scopriamo anche la causa: il livello Marbach è troppo basso, evidentemente a giugno il ruscellamento dal terzo sifone era maggiore e ciò richiedeva un livello inferiore di desifonamento permanente per ottenere un simile abbassamento del livello del sifone. Lo si riinnesca in breve con la pompa di sentina e si dà finalmente l'attacco al terzo sifone. Ci distribuiamo lungo la grotta e, dopo aver agevolmente innescato il sifone con il sistema della pompa a membrana che riempe una tanica da 20 l recuperata di volta in volta alla sommità del collo d'oca e svuotata nel tubo, iniziamo a tirar fuori gli almeno 80000 litri d'acqua stimati dell'invaso. Le operazioni sono interrotte frequentemente dalla necessità di spostare il tubo più avanti, ma a un certo punto Massimo, che stava per diventare tacitamente un ghiacciolo, appollaiato com'era sopra un sassetto appena riemerso dal sifone, decide che è il momento di superare l'ostacolo. Sono da poco passate le 19:00 e dopo un paio di minuti di ruspo e affanni (ho pensato che lo stesse superando in semiapnea!) finalmente il grido di soddisfazione per essersi ritrovato in un luogo abbandonato da oltre 20 anni. Ce l'abbiamo fatta! Poi lo sento partire, "andrà a vedere se il quarto è vuoto", penso. Passa qualche minuto credo, sento che continua a ravanare in avanti… Capisco da solo che il quarto è vuoto, come ci aspettavamo! E un altro! Passano troppi minuti, a tratti mi sembra di sentirlo tornare indietro (a posteriori, avendo eseguito e restituito il rilievo, immagino di intuire anche il perché), e dopo un'eternità finalmente lo sento arrivare alla fine del terzo sifone: "Grandi novità", accenna. Ci ricongiungiamo e veniamo a sapere che oltre al quarto anche il quinto sifone è vuoto, seppur non del tutto: uno scivolo di 20 m lungo la faglia, percorribile agevolmente in libera facendo contrasto con la parete opposta (ma da ripulire da alcuni sassi instabili), conduce a una galleria allagata di 6 m che poi sifona. Ma Massimo ha una bella sensazione… secondo lui è una volta bagnata o poco più. Pensiamo che il sabato sia stato abbastanza soddisfacente (eccome!) e andiamo a cena al Cactus. La domenica si mette in Marbach il terzo (ma sarebbe il caso di spostare il tubo di 4-5 m in avanti nel sifone…) e Massimo si immerge in apnea con la maschera nel quinto sifone: "sgambando" capisce che dopo 3 m ci si rialza in una condotta aerea! Per il momento non si può fare di più (il dislivello eccessivo non consente il desifonamento per caduta) e l'ultimo lavoro utile che facciamo è il rilievo effettuato da me e Quattrassi da prima del terzo sifone al limite attuale.
Giana Explora: tutti incastrati nel terzo sifone!
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