Correva la calda estate del 2008... e io e mio cognato Fabio ci eravamo organizzati per star fuori 2 settimane in montagna nel centro-nord Italia. 4 giorni ai Piani Eterni (Veneto), altri 4 al raduno canyoning in Valtellina (Lombardia), un paio in Marguareis (Piemonte/Francia), una giornata bellissima in Liguria a scendere il Rio Barbaira... e tornando verso casa, perché no, 2 giorni in Apuane!!
Il primo di questi 2 giorni, 9 agosto 2008, decidemmo di rivedere un probabile ingresso in Val Serenaia (un microscopico buco soffiante notato in inverno perché scioglieva la neve intorno a sé) e far battuta nella zona del Passo delle Pecore – Monte Grondilice. Non trovammo quasi nulla di rilevante, se non dei buchi in cresta (peraltro molti dei quali già visti), di cui uno ci si aprì a mano tanto da meritare il nome "Mani" sul nostro GPS. Salendo verso la cresta, con molta fortuna trovai un bel pozzo intensamente soffiante (il muschio sulle sue pareti oscillava vistosamente), dall'ingresso piuttosto ampio, dimensioni del Buco del Diavolo a Frasassi per chi lo conoscesse. Fuori, una vecchia busta di plastica e la scritta "GSFDM" (Gruppo Speleo Forte dei Marmi, pensai) su un albero. Si trattava della Buca del Muschio, a catasto con la sigla 1044 T/LU, come scoprii in seguito su Internet.
Scendemmo una dozzina di metri di pozzo/scivolo; un ambiente a sinistra chiudeva (e un camino parallelo tornava sul pozzo principale), mentre un passaggio a destra dava in una saletta e quindi nella naturale prosecuzione verticale della grotta, intasata da una frana. Cercammo di infilarci ma niente da fare. Di aria se ne sentiva di meno da quella che si vedeva chiaramente all'esterno... ma era chiara la prosecuzione!! La denominammo "Fungo" sul GPS e sinceramente non mi ricordo nemmeno per quale motivo, forse ci eravamo immaginati un ipotetico trovatore di funghi che vi sarebbe caduto dentro chissà per quale motivo... Scendendo la sera verso il rifugio Donegani immaginammo di tornarci un weekend di novembre con i ragazzi che sarebbero usciti dal 38° corso speleo del nostro Gruppo di Jesi, magari appoggiandoci al nuovo rifugio Orto di Donna... e iniziare i lavori. Ma alla fine non se ne fece più niente. Quella sera ci facemmo una pizza alla carbonara (ottima!!) al Minihotel di Gramolazzo e andammo a dormire presto: il giorno seguente, 10 agosto, ci saremmo svegliati prestissimo (5:30) per andare a scavare a "Mani". Ci si aprì un pozzo di 15 m, con aria certo, ma franoso, quindi mollammo tutto senza troppi rimpianti e tornammo a casa.
Passati nemmeno due anni... su Speleoit, la lista e-mail nazionale di speleologia, arriva verso giugno 2010 la notizia di un "Nuovo Abisso in Apuane":
Il primo di questi 2 giorni, 9 agosto 2008, decidemmo di rivedere un probabile ingresso in Val Serenaia (un microscopico buco soffiante notato in inverno perché scioglieva la neve intorno a sé) e far battuta nella zona del Passo delle Pecore – Monte Grondilice. Non trovammo quasi nulla di rilevante, se non dei buchi in cresta (peraltro molti dei quali già visti), di cui uno ci si aprì a mano tanto da meritare il nome "Mani" sul nostro GPS. Salendo verso la cresta, con molta fortuna trovai un bel pozzo intensamente soffiante (il muschio sulle sue pareti oscillava vistosamente), dall'ingresso piuttosto ampio, dimensioni del Buco del Diavolo a Frasassi per chi lo conoscesse. Fuori, una vecchia busta di plastica e la scritta "GSFDM" (Gruppo Speleo Forte dei Marmi, pensai) su un albero. Si trattava della Buca del Muschio, a catasto con la sigla 1044 T/LU, come scoprii in seguito su Internet.
Scendemmo una dozzina di metri di pozzo/scivolo; un ambiente a sinistra chiudeva (e un camino parallelo tornava sul pozzo principale), mentre un passaggio a destra dava in una saletta e quindi nella naturale prosecuzione verticale della grotta, intasata da una frana. Cercammo di infilarci ma niente da fare. Di aria se ne sentiva di meno da quella che si vedeva chiaramente all'esterno... ma era chiara la prosecuzione!! La denominammo "Fungo" sul GPS e sinceramente non mi ricordo nemmeno per quale motivo, forse ci eravamo immaginati un ipotetico trovatore di funghi che vi sarebbe caduto dentro chissà per quale motivo... Scendendo la sera verso il rifugio Donegani immaginammo di tornarci un weekend di novembre con i ragazzi che sarebbero usciti dal 38° corso speleo del nostro Gruppo di Jesi, magari appoggiandoci al nuovo rifugio Orto di Donna... e iniziare i lavori. Ma alla fine non se ne fece più niente. Quella sera ci facemmo una pizza alla carbonara (ottima!!) al Minihotel di Gramolazzo e andammo a dormire presto: il giorno seguente, 10 agosto, ci saremmo svegliati prestissimo (5:30) per andare a scavare a "Mani". Ci si aprì un pozzo di 15 m, con aria certo, ma franoso, quindi mollammo tutto senza troppi rimpianti e tornammo a casa.
Passati nemmeno due anni... su Speleoit, la lista e-mail nazionale di speleologia, arriva verso giugno 2010 la notizia di un "Nuovo Abisso in Apuane":
SATANACHIA - NUOVO ABISSO IN ORTO DI DONNA, MINUCCIANO (LU)
I gruppi speleologici delle Sezioni del CAI di Forte dei Marmi (mi ricorda qualcosa?) e di Lucca annunciano la scoperta di un nuovo abisso apuano, situato in Orto di Donna località Passo delle Pecore (interessante...).
La grotta, già nota dagli anni '90 fino ad una frana a -17 (mmm...), superata lo scorso inverno, sta regalando successivi ambienti enormi a sviluppo quasi esclusivamente verticale (sticazzi!).
Le esplorazioni, riprese al disgelo, sono attualmente giunte su un meandro attivo ad una quota stimata (altimetro) di -560m dall'ingresso dopo una serie di profondi pozzi intimamente collegati, tra cui è sostenibile considerare una verticale unica di oltre 400m (toh!).
GSFDM (oh no, QUELLA SIGLA!!!), GSL
Cercando di non dare troppo peso all'incubo che mi si sta materializzando in mente, passiamo ai primi di agosto... "Satanàchia news"
SATANACHIA: -800 e continua!
I Gruppi Speleo di Lucca e Forte dei Marmi proseguono la proficua esplorazione. Ormai è la grotta più profonda della Val Serenaia e si avvia a diventare uno degli abissi più importanti delle Alpi Apuane. Domenica 25 luglio sera: gli esploratori provati dall'avventura, ma galvanizzati dai risultati conseguiti, dall'ingresso di Satanachia trovano il tempo di diffondere la notizia ai rispettivi gruppi speleo. Gli sms e le telefonate si intrecciano: "Abbiamo ritrovato l'aria, di nuovo pozzi enormi nel marmo, siamo fermi su un ulteriore pozzo ma abbiamo finito il materiale. Quota stimata -800 e tanta, tanta aria!" Sono le frasi che mandano in estasi qualsiasi speleologo che faccia parte del team, magari occasionalmente assente a quella puntata, ma che alimentano in modo incontenibile il desiderio di scendervi alla prossima occasione. Adesso l'esplorazione di Satanachia è diventata particolarmente remota dall'ingresso, di per sé non proprio comodo da raggiungere, posto alla quota di 1575m slm tra i marmi di Orto di Donna. L'ultima esplorazione ha richiesto una permanenza in grotta di oltre 30 ore e l'allestimento di un campo base interno posto alla profondità di -650m. La morfologia dell'abisso, le caratteristiche idrologiche e la sua dislocazione, rendono infine Satanachia un importante laboratorio per la conoscenza dell'idrologia sotterranea della valle mai raggiunta prima così in profondità.
Hanno partecipato alla punta Andrea, Marco e Zairo del Gruppo di Lucca, Michele di Forte dei Marmi, Ivy e Mic del Lunense, Ely e Vale da Pisa. Ulteriori news, immagini e racconti dei protagonisti su www.satanachia.it
Antonio Del Magro, GSL
Diamo una sbirciatina a 'sto sito, va... Ci sono delle foto invernali dell'ingresso, ma così a occhio non mi sembra affatto simile a "Fungo". Vado di fretta e non mi viene pensato di compararle alle nostre foto scattate 2 anni prima. Meglio così...
Ieri sera infine, la batosta: "ABISSO SATANACHIA SUPERA I -1000!"
IMPRESA STORICA PER IL GRUPPO SPELEOLOGICO LUCCHESE DEL CAI, PROPRIO MENTRE SI ACCINGE A CELEBRARE I 50 ANNI DALLA FONDAZIONE.
Ebbene sì, la tanto agognata "soglia" dei 1000m di profondità in una nuova grotta in esplorazione, è stata superata nella notte tra sabato 4 e domenica 5 settembre da quattro esploratori tutti appartenenti al GSL, dopo una serie di punte preparatorie che hanno visto protagonisti oltre agli speleo lucchesi, il Gruppo Speleo CAI Forte dei Marmi con cui è stata condivisa anche la scoperta dell'abisso, e diversi altri amici speleologi provenienti da La Spezia, Pisa , Pistoia e perfino dal Gruppo Grotta Continua di Trieste.
E non è finita qui!
Nonostante il cedimento dei due trapani utilizzati che hanno comunque consentito di attrezzare in parte il pozzo dei fatidici -1000m, la grotta continua a scendere e non accenna, per ora, a desistere, avviandosi verso un probabile record di profondità (toh!!!!!!).
L'Abisso Satanachia, si apre nei marmi di Orto di Donna nel comune di Minucciano (LU) e rappresenta la prosecuzione di una buca scoperta dal Gruppo Speleo Pipistrelli Fiesole nel '90 nota come "Buca del Muschio" (noooooooooooooooooo) n.1044/T/LU quando terminava a -17m in corrispondenza di una frana ritenuta impraticabile. Attualmente l'abisso risulta rilevato topograficamente fino alla sala dove è posto il campo base situato a -632m. Le profondità ulteriori sono state campionate mediante il ricorso ad altimetri di precisione con risoluzione di 1m.
Hanno partecipato alla punta decisiva Andrea Tori, Gianmarco Innocenti, Riccardo Nucciotti, Marco Mènchise con una permanenza in grotta di oltre 35 ore. Ulteriori info su www.satanachia.it
Antonio Del Magro - GSL
Profondamente depresso, decido di confrontare le foto presenti sul sito con quelle da noi scattate... (che idea geniale vero?!)
L'albero è lui... il masso sulla destra, le sue striature, è lui... È PROPRIO LEI, FUNGO!!!!!!!!!!!! NOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Chiamo Fabio e tra un po' non gli viene un attacco... AVEVAMO (ri)TROVATO UN MENOMILLE!!! FUTURO RECORD ITALIANO!!! VERTICALE UNICA DI OLTRE 400 m!!! È vero che può capitare, che potrà ricapitare altre 1000 volte, del resto avevo solo 19 anni... che le Apuane sono lontane dalle Marche e quindi non ti lamentare... MA IO CI FACEVO CASA IN APUANE!!! Consoliamoci con le tante altre soddisfazioni (mille volte più piccole di quella che poteva venire da questa grotta!) avute in tutte le altre aree carsiche che frequentiamo più solitamente, la più recente proprio domenica scorsa con l'operazione Giana Explora 2010, e facciamo ovviamente i più vivi complimenti a chi è entrato in Satanàchia!! Che dire, speriamo solo che "MANI" non sia l'ingresso alto dell'Abisso Olivifer, -1250!! (Manic depression is touchin' my soul...)
2 commenti:
Cazzarola Anselmo, il tuo racconto mi ha colpito.. veramente.
Mi sto convincendo sempre più che i veri artefici delle scoperte in fatto di grotte non siamo noi speleo, ma sono loro, le grotte che seguendo imperscrutabili disegni decidono di rivelarsi a chi gli pare.
Mi sento tanto un burattino legato ad un filo comandato dalle mani di marmo di Satanachia, proprio come quando risalgo i suoi pozzi per uscire alla luce del sole.
Spero di incontrarti a Casola ed offrirti un po' di vino.
Antonio Del Magro - GSL
Ciao Antonio... ma come hai fatto a ritrovare questo sperdutissimo blog?
A Casola ci sarò sicuramente, ma più che a me il vino lo devi offrire a mio cognato, che è addirittura astemio e soprattutto sono 3 giorni che sta sopra una sedia con un cappio al collo e aspetta soltanto che qualcuno gliela tolga da sotto i piedi!!!
Comunque hai proprio ragione, le grotte hanno una volontà propria... sennò è inspiegabile come io e mio cognato quel giorno, 2 anni fa, vedendo tutta quell'aria ce ne siamo andati come se niente fosse... Forse il "Visconte" marguareisiano, in quanto reduci da una recente visita, aveva manipolato i nostri pensieri: magari non sapendolo in Val Serenaia siamo stati posseduti!!!
Scherzi a parte, buone esplorazioni!!
Andrea
(...in realtà Anselmo è un soprannome! ;) )
(scusa la domanda tecnica ma... quanti discensori vi tocca cambiare al mese per il P400???)
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