giovedì 22 ottobre 2009

FRASASSI... PRETURISMO

Come era Frasassi prima del turismo di massa, degli scempi ambientali... e del "parco"??? Sicuramente un luogo molto più selvaggio di quel che è adesso... Peccato!!

4 commenti:

Giancarlo Cappanera ha detto...

Peccato veramente, ricordo però che, quando il ponte non era agibile, attraversavo il fiume nel punto più stretto..camminando in equilibrio su di un tronco d'albero; forse non ci crederete ma era proprio così.
Tutto attorno era bellissio, selvaggio...ma desolato.I poveri terreni della zona erano in vendita alle classiche 4 lire bucate al mq. ma nessuno li comprava...mentre i contadini emigravano in molti fuori regione.Il territorio di Genga era tra i più poveri che si potessero incontrare.
Poi iniziò lo sfruttanento delle acque termali e qualcosa (poco) iniziò a migliorare.
Sono stati solo gli speleologi marchigiani ed in particolare quelli del Gruppo Speleologico Marchigiano di Ancona,a donare alla gente del luogo il tesoro delle Grotte di Frasassi.Certo il turismo ha modificato il territorio, ci sono stati stravolgimenti paesaggistici (tutto sommato limitati)ma la zona è diventata talmente ricca che il Comune di Genga è tra i primi in Italia nella classifica dei depositi pro capite alla banca delle Poste Italiane.
Nel compromesso tra natura e lavoro, si sa, l'equilibrio è sempre incerto..ma i padri e i figli non emigrano più come prima.
Maggiore attenzione e coinvolgimento di tutti meritano invece le Grotte per la cui salvaguardia bisogna fare di più attraverso i consigli e la competenza degli speleologi delle Marche,la cui professionalità scientifica
è in grado di indicare metodi e tecnologie per consegnare alle future generazioni il gioiello più prezioso e delicato della terra marchigiana.
Giancarlo Cappanera
Gruppo Speleologico Marchigiano C.A.I di Ancona
www.frasassigsm.com.

anZelmo ha detto...

Il problema più grave è che... in grotta non ci possiamo più andare neanche noi tra un po', così come ad arrampicare... Il tutto in nome di un "ambientalismo" sfrenato che però lascia correre quando centinaia di camion alla settimana attraversano la Gola di Frasassi (quelli non danno fastidio all'aquila...?) o quando presepi viventi inondano grotte di calore sicuramente non molto ben accetto dalla fauna ipogea svernante (e sì perchè del complesso Mezzogiorno-Frasassi la Grotta della Beata Vergine è l'ingresso basso no?) o quando si realizzano megalomani e futuristiche costruzioni in prossimità della Gola. Ma noi che questi posti amiamo alla follia diamo fastidio ai pipistrelli e/o all'aquila/falco pellegrino e chissà a quante altre specie. E intanto l'originale selvaggio ambiente di cui conserviamo il ricordo (io me l'immagino dato che ho solo 21 anni...), tanto caro a chi come noi ama la montagna in ogni suo aspetto, viene stravolto in nome... boh... dell'economia, del denaro, delle solite vecchie porche cose. Di nuovo, peccato!!

Giancarlo Cappanera ha detto...

Caro Black,
continua ad amare la montagna, non ti deluderà mai. In te mi rivedo giovane e mi sento di condividere molte delle tue affermazioni.
Gli ambientalisti, soprattutto quelli senza corda e scarpe da arrampicata o senza casco,non possono vedere che noi lasciamo solo le nostre impronte sulle montagne che frequentiamo... perchè non sono in grado di seguirci neanche con la fantasia...;per questo pensano che diamo fastidio alle aquile, non capiscono che anche noi siamo "aquile" e "pipistrelli" tanto ci sentiamo connaturati con la natura incontaminata.
Capisco il loro impegno per la salvaguardia del territorio, dovrebbero però anche farsi carico del problema della fruizione intelligente dello stesso.Dopo avere girato e rigirato Frasassi per anni,io ho guidato la spedizione che ha scoperto la "Grotta Grande del Vento",non avremmo avuto mai l'occasione di valorizzare la zona se fossimo stati limitati nel nostro agire.Il motto degli speleologi è:"Prendere solo fotografie e lasciare solo l'impronta degli scarponi".
Tutta un'altra cosa,invece, dicasi per i turisti della domenica, è giusto limitarne gli spostamenti a zone controllabili e controllate dagli ambientalisti.
Complimenti per il blog, le vostre foto sono affascinanti e bellissime.. e poi siete proprio bravi.

anZelmo ha detto...

Ovviamente sono d'accordo con tutto, aggiungo che per fortuna ancora esistono luoghi incontaminati o quasi, dove è possibile vivere la montagna come piace a noi: sto parlando del monte Catria e di una zona dell'Abruzzo, dove stiamo portando avanti due bei progetti di ricerca speleo. Però per l'arrampicata Frasassi è il top!! Impossibile da sostituire... (o quasi). Grazie dei complimenti!